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Euronoir
Luigi Berbardi: editore

Un buon modo per ricordare le motivazioni e il lavoro alla base di Euronoir è riproporre questa intervista a Bernardi. La fece Federica Angelini e fu pubblicata sulla rivista Fernandel.

Euronoir, un treno per l'Europa

Luigi Bernardi è il curatore di una collana di noir che esordirà in libreria tra pochi giorni. Una notizia che dovrebbe suscitare l'entusiasmo di qualsiasi amante del genere visto che Luigi è noto come uno dei maggiori scopritori di talenti e "importatore" di autori e opere che hanno profondamente segnato il panorama della letteratura italiana degli ultimi dieci anni. Case editrici del calibro di Einaudi, Adelphi, Feltrinelli e Frassinelli stanno pubblicando ormai da tempo, con grande successo di pubblico e di critica, i titoli del catalogo di Granata Press, la casa editrice di Bernardi che è stata costretta a chiudere qualche tempo fa. Sto parlando di autori come Paco Ignacio Taibo II (ormai forse un po' troppo inflazionato dal suo editore italiano, che sta pubblicando quantità impressionanti dei suoi titoli), Didier Daeninckx (se vi capita, Il fattore fatale, un libro meraviglioso da poco ristampato da Feltrinelli, per trovarlo basta cercare la copertina più brutta di tutta la libreria), Jean-Patrick Manchette (Einaudi) per gli straneri. Tra gli italiani invece ci sono nomi come Pino Cacucci (Feltrinelli), Ferrandino (best seller Adelphi del 1998), Marcello Fois (Frassinelli), Carlo Lucarelli (Einaudi), Nicoletta Vallorani (Marcos y Marcos).
Oggi Luigi Bernardi torna a pubblicare del noir, noi ne siamo tutti felicissimi e io, personalmente, sono anche molto curiosa di sapere cos'ha in serbo per noi, perché sono certa che non si accontenterà di ripubblicare le perle ancora poco note del suo vecchio catalogo.

Fernandel: Euronoir, a me sembra il nome di un treno. E invece è la tua collana. Di cosa si tratta?
Luigi Bernardi: Un treno sul quale salirei subito. Non sei andata lontana dalla realtà, con questa intuizione ferroviaria. Euronoir potrebbe proprio essere un treno in viaggio attraverso l'Europa del crimine. Un treno che si ferma spesso e le sue stazioni sono i romanzi della collana. Uscendo dalla metafora, Euronoir è una collana di romanzi polizieschi tendente a proporre il meglio di questa narrativa che si produce oggi in Europa. Con due filoni principali, uno geografico e l'altro filosofico, se mi è permesso usare questo termine.
Fernandel: Cosa intendi dire con geografico e filosofico?
Luigi Bernardi: Per geografico intendo dire romanzi che in qualche modo rendicontino l'estensione del crimine all'interno del paesaggio europeo. Romanzi che documentino, o suggeriscano, nazione per nazione, città per città, gli scenari entro cui si compiono i gesti criminali, che poi sono lo specifico di questo genere letterario.
Per filosofico, una sorta di riflessione sulla tensione, sul male, sulla criminalità, sul movente, sugli stereotipi. Ed è qui che si leggeranno libri di straordinario impatto, come L'uomo col rasoio di Andreu Martin e Bocca d'ombra di Pascal Dessaint, romanzi nei quali alla solida struttura narrativa si uniscono pensieri e intuizioni sulle origini della criminalità e del modo di rappresentarla.
Fernandel: Ci saranno anche degli italiani?
Luigi Bernardi: Non lo escludo, anche se per il momento non ne prevedo.
Fernandel: Perché no? Perché una scelta simile proprio nel momento in cui gli italiani hanno iniziato a vendere, vedi i casi più clamorosi di Lucarelli e Camilleri? Sarebbe forse troppo facile?
Luigi Bernardi: No, è sin troppo difficile. Se mi guardo intorno trovo ben pochi testi in grado di rispondere alla esigenze di cui parlavo prima. Con gli autori italiani intendo iniziare un nuovo lavoro, che sarà lungo, darà risultati lenti, ma forse in qualche modo definitivi per costruire davvero una visione italiana della narrativa di genere.
Fernandel: Qual è il senso di una collana solo di europei? Credi che esistano delle caratteristiche che accomunino tutta la produzione di genere europeo distinguendolo da quello, per esempio, americano?
Luigi Bernardi: In Europa abbiamo forme di criminalità molto più variegate che negli Stati Uniti. Forme di criminalità che sono molto cambiate in questi ultimi anni e che si possono sostanzialmente dividere in tre tronconi. Il primo è il grande potere, in taluni casi più forte degli stessi poteri costituiti, che ha assunto il crimine organizzato. Il secondo è che la disparità sociale e l'immigrazione hanno prodotto una nuova povertà che, di fatto, è sempre più legata, contigua, alla criminalità. Il terzo è che il clamore dei media, unito a quella che comunemente si chiama "perdita di valori", ha creato nuove ondate di crimini che potremmo definire "di importazione", tipo la serializzazione del delitto. Infine, e non ne sottovaluterei l'importanza, l'Europa, a differenza degli Stati Uniti, ha una straordinaria arma in più, che è la propria memoria storica, con la quale non può esentarsi dal fare i conti. L'europeo ha conti aperti con il passato, questa è la sua forza, ma anche la sua maledizione. Letterariamente parlando è un jolly portentoso.
Fernandel: Hobby & Work (la casa editrice che pubblicherà la collana Euronoir) fa pensare alle opere di divulgazione popolare in fascicoli, che usa prevalentemente le edicole come luogo di vendita. Come si spiega allora un'operazione così raffinata come Euronoir?
Luigi Bernardi: Le case editrici cambiano. Hobby & Work aveva tentato la strada del giallo, in edicola, con un clone dei Gialli Mondadori in un momento in cui gli stessi Gialli Mondadori battevano la fiacca. L'esperienza è andata male anche se ha costituito le basi per un ingresso in libreria con una serie di titoli di tutto rispetto. Adesso l'esperienza si affina con Euronoir, e non è detto che sia finita qui.
Fernandel: Come lavori per la scelta dei titoli?
Luigi Bernardi: Molto basandomi sulla mia conoscenza ed esperienza. In questo, è stato un grande piacere ritrovare autori come Andreu Martin e Patrick Raynal, che già facevano parte del patrimonio Granata. Ancora più eccitante è stato mettere le mani su scrittori che seguivo da tempo e che già avrei voluto pubblicare (in alcuni casi di tradurre io stesso), come Thierry Jonquet, Maurice Dantec, Pascal Dessaint. Poi ho cercato di costruire una squadra di persone, totalmente estranee alla storia e alla cultura della narrativa di genere, che mi aiutassero a pescare in loco testi in sintonia con quanto ho detto finora. E poi, naturalmente, ci sono tre persone interne alla casa editrice, senza le quali tutto questo lavoro si dissolverebbe in una bolla di sapone. Il locomotore di Euronoir sono essenzialmente loro: l'impareggiabile Luigi Sanvito in redazione, Tatiana Bottino in segreteria e Giovanna Vergani all'ufficio stampa, capace di trasformare ogni telefonata in un evento.

Il catalogo presenta tutti i libri usciti durante la mia direzione. La collana è saltuariamente proseguita con altri titoli, solo alcuni dei quali selezionati a suo tempo da me.

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