Il buon successo di Zero convinse Granata Press a gettarsi con decisione nella pubblicazione di manga. Qualche mese dopo uscì il primo numero di Mangazine, una testata che prese lo stesso nome di una fanzine prodotta da quattro appassionati (Andrea Baricordi, Massimiliano De Giovanni, Andrea Pietroni e Barbara Rossi) che nel frattempo erano entrati nello staff della casa editrice.
Mangazine si caratterizzò per i servizi redazionali che offrivano una panoramica completa dell'attualità del fumetto giapponese, oltre a recuperare storicamente autori e serial del passato. Anche i manga pubblicati sulla rivista avevano un taglio meno specifico di quelli di Zero, su tutti il divertentissimo Lamùdi Rumiko Takahashi, che aveva già entusiasmato i lettori nella versione a disegni animati.